Vento al sandalo
VENTO AL SANDALO di Luigi garofoli poesie di Maura Misci pitture di Caterina Prato Sassoferrato (AN), 2011
La prima volta che ho visto tanti girini tutti insieme è stato dieci anni fa. Caterina abitava a Roma e lì aveva il suo studio, condiviso con altri artisti. I suoi quadri se ne stavano arrotolati in un angolo, ogni rotolo un giorno, o un mese, una rottura o un momento di pace. Pensieri, esperienze, emozioni uno accanto all’altro: copie di sicurezza del suo disordine artistico, come disordinata scoprirò essere la sua vita. Carta da spolvero ricoperta di mani di vernice, poi graffiata via a riscoprire la carta; il tutto ricoperto di tinta, tono su tono, con i colori della terra e della vita. E tanti girini. Ma anche mucche, pale eoliche, lampioni, biciclette. Questo aveva disegnato. Una pala eolica assumeva, nella sua semplice e cruda rappresentazione, la dignità di un santo aureolato e la mucca quella di un ippogrifo. I lampioni illuminavano appena se stessi e le piccole biciclette senza conducente percorrevano i bordi dei quadri srotolando centimetri di inquietante solitudine. Ci ho messo del tempo a digerirli, debbo dirlo. I suoi quadri bisogna scoprirli senza la fretta “ok, brava, ma guarda che belli…”, uno per uno, col tempo. Bisogna indagarli, ingrandirli, annusarli, passeggiarci dentro. Cingere la vita alla donnina di spalle, seguire la strada in collina, salutare la mucca. No di qui non si passa: c’è un gomitolo di inchiostro! Lassù c’è la Rocca, vicino all’omino con le braccia levate. E tutto intorno i girini. A segnare con la loro sembianza il miracolo della vita.
Luigi Garofoli
“Vento al Sandalo”
poesia di Maura Misci